sono settimane strane quelle che stanno passando. è sabato sera. un sabato qualunque. mi ricordo di sabati a girare per la città, altri a cercare un locale ed altri a fare colazione alle 5 del mattino in uno di quei bar aperti tutta la notte. ricordo i chilometri fatti e le chiacchiere. le sigarette fumate nel fresco della notte e le stelle in cielo. la birra della buona notte. e poi non so che è successo. ad un certo punto le cose cambiano. o forse cambiamo noi, non so. so solo che certe cose non accadono più ed un po' mi mancano.
l'altro giorno parlavo con un amico, uno di quelli che potresti chiamare alle 3 del mattino perchè stai male. e così, nelle chiacchiere di un caffè e di una sigaretta, mi sono fermata a pensare di come spesso le persone facciano confusione tra amicizia e frequentazione, oppure semplice conoscenza. gli amici, quelli veri, quelli con cui discuti sui massimi sistemi del mondo oppure passi un ora in silenzio, si contano sulle dita di una mano. e raramente sono le persone con cui vai a mangiare la pizza oppure a ballare.
l'anno scorso prima del pride mi hanno rubato entrambi i cellulari e così, in un solo colpo, ho perso tutti i numeri di telefono. dopo un primo momento di smarrimento ho visto il lato positivo della vicenda, potevo finalmente fare un po' di pulizia. e così non mi sono dannata l'anima a cercare di ricreare la mia rubrica. ho semplicemente aspettato ed alla fine mi sono resa conto di quante persone restavano nella mia vita solo perchè io mantenevo un flebile contatto, senza che ci fosse nessuna reciprocità.
è sabato sera. ho affittato un film che non ho voglia di guardare e sono immersa nel mio silenzio. ho tanti pensieri che mi affollano la mente. non ho voglia di uscire e non ho voglia di relazionarmi con il mondo. certo mi manca, ma il mio eremitaggio è una situazione voluta e cercata.
non ho voglia. sopravvivo in uno stato di apatia e di indolenza. lascio passare i giorni ed osservo il tempo che passa, come incapace di domarlo ed ammansirlo questo tempo che rotola via.
sono stanca. immensamente stanca di cercare, di ascoltare, di aspettare.
ammetto la mia totale incapacità a relazionarmi con il mondo. troppo arroccata dietro ai miei muri e incapace di cambiare. rimango me stessa, quasi incapace di scendere a compromessi e questo mi tiene lontana dal resto del mondo. troppo rigida per essere accondiscendente. troppo fragile per resistere a tutto.
l'altro giorno parlavo con un amico, uno di quelli che potresti chiamare alle 3 del mattino perchè stai male. e così, nelle chiacchiere di un caffè e di una sigaretta, mi sono fermata a pensare di come spesso le persone facciano confusione tra amicizia e frequentazione, oppure semplice conoscenza. gli amici, quelli veri, quelli con cui discuti sui massimi sistemi del mondo oppure passi un ora in silenzio, si contano sulle dita di una mano. e raramente sono le persone con cui vai a mangiare la pizza oppure a ballare.
l'anno scorso prima del pride mi hanno rubato entrambi i cellulari e così, in un solo colpo, ho perso tutti i numeri di telefono. dopo un primo momento di smarrimento ho visto il lato positivo della vicenda, potevo finalmente fare un po' di pulizia. e così non mi sono dannata l'anima a cercare di ricreare la mia rubrica. ho semplicemente aspettato ed alla fine mi sono resa conto di quante persone restavano nella mia vita solo perchè io mantenevo un flebile contatto, senza che ci fosse nessuna reciprocità.
è sabato sera. ho affittato un film che non ho voglia di guardare e sono immersa nel mio silenzio. ho tanti pensieri che mi affollano la mente. non ho voglia di uscire e non ho voglia di relazionarmi con il mondo. certo mi manca, ma il mio eremitaggio è una situazione voluta e cercata.
non ho voglia. sopravvivo in uno stato di apatia e di indolenza. lascio passare i giorni ed osservo il tempo che passa, come incapace di domarlo ed ammansirlo questo tempo che rotola via.
sono stanca. immensamente stanca di cercare, di ascoltare, di aspettare.
ammetto la mia totale incapacità a relazionarmi con il mondo. troppo arroccata dietro ai miei muri e incapace di cambiare. rimango me stessa, quasi incapace di scendere a compromessi e questo mi tiene lontana dal resto del mondo. troppo rigida per essere accondiscendente. troppo fragile per resistere a tutto.
4 commenti:
In fondo... sono solo un piccolo orsetto....
Mi piace leggere il tuo blog. Spesso mi ritrovo in quello che scrivi, anche in questo periodo che tutto il blog ha una nota ricca di tristezza mi ci ritrovo.
Mi sento un po' eremita, ma magari è la mia orsaggine trentina che a volte torna a galla.
Ti saluto, buona ricerca delle epsilon che ti mancano.
Gal
scusa posso chiederti come mai non usi gli rss?
sarebbe più facile seguire, almeno per me, i tuoi post
@massimo: appena capisco come si usano gli rrs promesso che li uso ;)
@clutz: un baciottolo al mio orsetto trentino preferito... :)
ero assolutamente affaccendato nel frequentato gioco dlle seghe mentali. per assoluto puro caso son finito nel tuo blog. piu' rileggevo il tuo ultimo post, piu' pensavo di averlo scritto io. mi sono alzato e mi sono cercato nello specchio. grazie. a.
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