ho ascoltato questa canzone allo sfinimento, chiedendomi quando arriva il momento di andarsene. probabilmente quando arriva lo senti dentro, senza tante spiegazioni. eh si, spesso le spiegazioni non servono. anche se dentro ti rimane quell'irrisolto che ti fa dannare l'anima, anche se continui a chiederti "perchè". le cose vanno sempre come devono andare. e poi le spiegazioni, dopo mesi, servono a poco.
sono ricaduta inesorabilmente nel vortice dell'insonnia e nello star male. tra alti e bassi ero quasi riuscita ad uscirne, stavo riuscendo ad essere un pochino più serena. e poi non so che è successo, come se qualcosa dentro si fosse rotto. è un dolore diverso. ho provato alcune volte dolore. il dolore dell'abbandono, della solitudine, dell'incomprensione. ma ogni volta dentro di me ho trovato qualcosa a cui aggrapparmi per uscirne, fosse anche solo istinto di autoconservazione. questa volta è come se il dolore non avesse speranza ed invece della solita testardaggine dell'andare avanti e del provare comunque... c'è la rassegnazione. ed è una cosa sudbola. è un po' come sedersi e guardare la propria vita andare avanti senza nessun istinto e nessuna forza per provare a cambiare le cose.
per la prima volta mi trovo qua, senza saper che fare. brutta cosa. davvero brutta cosa.