"durante le guerre puniche, tutte le popolazioni del nord erano state indotte a schierarsi con annibale o con roma. solo i taurini (tribù di ceppo celtico) negarono l'inchino ad entrambi, essendone per ricompensa sterminati: una miscela di fierezza e rigidità che appartiene a questa terra e che ha contagiato chiunque vi sia poi venuto ad abitare, culminando in un aggettivo che ne è diventato l'emblema: sabaudo.
i romani caddero nell'equivoco tipico dei conquistatori: applicare agli altri il proprio modo di pensare. pensarono che taurini derivasse dal latino e assegnarono per sempre il toro rampante alla simbologia della città. mentre in celtico taur significava monte.
lungo il cammino, oltre che montanari i torinesi, sono stati anche contadini, soldati, operai. tutti impieghi che non comportano l'uso di troppe parole, ma sviluppano il culto della gerarchia e dell'obbedienza. nessuno sa obbedire con lo scrupolo e la fedeltà di un torinese. quindi nessuno sa trasgredire con altrettanta genialità.
come tutti coloro che sono stati abituati per secoli a trarre il proprio reddito da un lavoro inquadrato rigidamente, il torinese ha si voglia di vincere, ma ha soprattutto paura di perdere quello che ha. eppure, quando lo perde, riconquista più in fretta di chiunque altro la lucidità e l'energia per preparare la riscossa. torino è stata data per finita mille volte, ed è sempre risorta."
certo questa settimana è stata in salita. una fatica dietro l'altra. poi basta un pomeriggio sereno e cambia tutto. perchè c'è una persona che con la sua sola presenza ha la capacità di rasserenare il mio animo. e meno male che c'è. certo le salite sono ancora tutte avanti a me, ma ho ancora la forza di affrontarle.
anni fa. una persona mi ha dato un articolo di prima pagina del corriere della sera. penso di averlo buttato in un turbine di disperazione casalinga del "devo-mettere-tutto-a-posto". l'articolo parlava delle sconfitte. di come si veda la vera forza di un individuo dalla sconfitta. da come sa affrontarle e da come sa rialzarsi. e stasera un angioletto mi ha detto proprio questa cosa. strano come le certe cose, certe frasi siano ricorrenti nella vita di una persona. sono successe tante cose. ed alcune cose mi hanno fatto tanto male, sono andate a scavare veramente dentro il mio animo.
ho deciso di prendermi una pausa. lascio sedimentare e provo ad estraniarmi da certi pensieri. per questo week end sono in vacanza dalle mie ferite.
domani pride. treno in partenza da torino alle 6.30 per essere nella capitale all'ora di pranzo, un week end intenso e pieno di cose. poi ritorno le mie ferite saranno lì ad accogliermi. ma forse riuscirò a guardarle con occhi diversi. più sereni.
i romani caddero nell'equivoco tipico dei conquistatori: applicare agli altri il proprio modo di pensare. pensarono che taurini derivasse dal latino e assegnarono per sempre il toro rampante alla simbologia della città. mentre in celtico taur significava monte.
lungo il cammino, oltre che montanari i torinesi, sono stati anche contadini, soldati, operai. tutti impieghi che non comportano l'uso di troppe parole, ma sviluppano il culto della gerarchia e dell'obbedienza. nessuno sa obbedire con lo scrupolo e la fedeltà di un torinese. quindi nessuno sa trasgredire con altrettanta genialità.
come tutti coloro che sono stati abituati per secoli a trarre il proprio reddito da un lavoro inquadrato rigidamente, il torinese ha si voglia di vincere, ma ha soprattutto paura di perdere quello che ha. eppure, quando lo perde, riconquista più in fretta di chiunque altro la lucidità e l'energia per preparare la riscossa. torino è stata data per finita mille volte, ed è sempre risorta."
certo questa settimana è stata in salita. una fatica dietro l'altra. poi basta un pomeriggio sereno e cambia tutto. perchè c'è una persona che con la sua sola presenza ha la capacità di rasserenare il mio animo. e meno male che c'è. certo le salite sono ancora tutte avanti a me, ma ho ancora la forza di affrontarle.
anni fa. una persona mi ha dato un articolo di prima pagina del corriere della sera. penso di averlo buttato in un turbine di disperazione casalinga del "devo-mettere-tutto-a-posto". l'articolo parlava delle sconfitte. di come si veda la vera forza di un individuo dalla sconfitta. da come sa affrontarle e da come sa rialzarsi. e stasera un angioletto mi ha detto proprio questa cosa. strano come le certe cose, certe frasi siano ricorrenti nella vita di una persona. sono successe tante cose. ed alcune cose mi hanno fatto tanto male, sono andate a scavare veramente dentro il mio animo.
ho deciso di prendermi una pausa. lascio sedimentare e provo ad estraniarmi da certi pensieri. per questo week end sono in vacanza dalle mie ferite.
domani pride. treno in partenza da torino alle 6.30 per essere nella capitale all'ora di pranzo, un week end intenso e pieno di cose. poi ritorno le mie ferite saranno lì ad accogliermi. ma forse riuscirò a guardarle con occhi diversi. più sereni.
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