mercoledì 12 agosto 2009

un mondo all'altezza dei sogni che ho

ieri sera ho visto una stella cadere. ed era bella e luminosa, come un errore nel cielo, uno sguardo dato di sfuggita e quel piccolo dubbio che ti assale che "l'avrò vista davvero, oppure è stata solo un ombra nel cielo chiaro di luna e luci di città?".
non credo negli oroscopi e nemmeno nelle stelle cadenti. faccio un sorriso quando li vedo e mi sembrano prospettare qualcosa di buono, ma ho imparato che se voglio qualcosa di buono me lo devo andare a prendere. stelle comprese.
e così ho fatto un sorriso a quella stella ieri sera. chissà quanti occhi l'hanno vista e chissà quanti desideri. io ne ho espresso uno piccolo cercando di non disturbare e di non esagerare. uno fragile e forte come il sonno della prima alba mattutina. caldo ed avvolgente come un abbraccio in cui perderti oppure far perdere qualcuno. senza pensieri e con il cuore sereno.
ieri sera ho respirato aria buona a pieni polmoni. senza parole e con un sorriso gratis vicino. in un serata che poteva sembrare storta ed inutile. forse lo è stata, ma so che non si possono cancellare le stelle, nemmeno quelle che cadono.
e con l'aria buona e le stelle in cielo ho scoperto che in certi posti del mondo la pioggia ha un sapore diverso. che la rugiada è un concetto effimero e l'alba ha colori tersi e brillanti. che l'odore del caffè ripieno di zucchero è una coccola inaspettata e piacevole. che l'aria della notte non sempre è pungente, ma a volte sa accarezzarti e farti star bene.
ho scoperto che certi cuccioli che sembrano smarriti e spaventati con una zampata ed uno sguardo sanno tenere a bada un leone, rendendosi conto che dietro a quella maschera c'è solo un cucciolo altrettanto spaventato e smarrito. che quando certi leoni ruggiscono bisogna aprire bene le orecchie ed ascoltare tutti i ruggiti non detti, che solamente quelli dicono la verità.
che non esistono libretti d'istruzione per certi cuori ma bisogna navigare a vista, come in mezzo alla nebbia. navigare lentamente ed aspettare i segnali. e lo diceva anche Pennac quello che manca nella vita non sono i segni, quello che manca è il codice per interpretarli. oppure semplicemente seguire il proprio istinto e perdersi in un silenzio frastornante seguendo la musica che c'è. perchè è sempre questione di musica.
ho respirato le stelle e camminato sotto aria buona, ed ho visto quanto può essere fragile una roccia. ho cullato quella fragilità nel silenzio. ho respirato aria di stelle ed ho visto quello che non dovevo vedere, nascosto tra pieghe ed erba calpestata. ed ho amato un pochino di più le mie fragilità, quelle che conosco e che chiamo per nome, e quelle che devo ancora imparare a riconoscere.
ho ritrovato la mia andatura strafottente e le mie spalle larghe non dal nuoto ma dal passare delle esperienze. il mio sguardo verso il cielo in attesa della prossima stella cadente e la mia anima arruffata e spettinata.
ho respirato aria buona ed ho visto una stella cadere. era bella e luminosa. ho provato a parlarci ed a capirla. l'ho guardata per vedere le zone d'ombra nascoste dalla fuggevole luce, perchè quelle zone d'ombra sono la sua parte più vera e poco importa se non sono perfette oppure stridono nel silenzio che c'è.
ho provato, ed alla fine è arrivata la luce dell'alba con la rugiada. eppoi non era nemmeno tanto l'alba che la rugiada se ne era già andata da un pezzo e c'erano solo sbadigli, caffè ed il traffico del 12 agosto, assonnato e pigro.

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