"È molto più facile credere alle cattiverie, ci hai mai fatto caso?" (Citazione dal film "Pretty Woman")
alla faccia del "think potisive" e dell'ottimismo smodato che possiamo avere dopo essere passati all'unieuro. quando ci dicono qualcosa di bello quasi stentiamo a crederci, mentre le cattiverie, anche le più piccole, ci entrano sotto la pelle.
entrano sotto la pelle, arrivano in circolo nel sangue ed infettano l'autostima e la fiducia che, faticosamente, sei riuscita ad avere in te stessa. e ti tieni salda a tutto il tuo equilibrio ed a quello che sei ed a quello che senti. anche se a volte, riuscire a stare in piedi, diventa dannatamente difficile.
qualche settimana ho detto a qualcuno che le persone che ho attorno mi sembrano tutte "palline impazzite in un flipper, che sbattono a destra ed a sinistra senza saper dove andare, senza decidere, lasciandosi vivere". e mi sono sentita chiedere se per caso pensavo di essere l'unica "sana".
no. non penso di essere "sana". ma tra essere sani e sbattere contro ogni muro per vedere cosa succede c'è una gran bella differenza. e la differenza sta nel sapere cosa voglio, cosa mi manca e nel conoscere il rispetto.
e capita a tutti di essere in crisi e non riuscire a trovare un centro dentro di se, un equilibrio non troppo precario per stare in piedi. non giudico nessuno. ma dopo essere stata palesemente usata, credo di poter dire che forse, e sottolineo forse, quando non si sa cosa stracavolo si vuole dalla vita occorrerebbe starsene nel proprio angolo senza entrare in relazione con nessuno. perchè si può fare tanto di quel male che non si riesce nemmeno ad immaginarselo.
perchè alla fine, mi sto anche stufando di dover aspettare che il tempo mi dia ragione. mi sto stufando di fare la "cassandra" della situazione. sono solo una persona attenta a quello che ha attorno e, sinceramente, attorno a me vedo molte, forse troppe persone, che vanno avanti nella vita come dei panzer.
senza pensare, senza considerare le conseguenze, senza mettere il rispetto che ci vuole per evitare di fare dei danni devastanti.
la cosa più ridicola? vedere queste persone vivere quello che hanno, senza sapere e rendersi conto se è quello che vogliono oppure se è l'ennesimo compromesso. tutte capaci di "accettare" il destino infame, senza mai tirar fuori un po' di orgoglio e provare, seriamente, ad arrivare in fondo alle cose. almeno per una volta.
e così finisce che mi chiedo come si possa vivere la vita con così tanta leggerezza, con così poca coscienza di quello che si ha dentro. ed è vero che siamo tutti diversi, ma per me sarebbe come stare a guardare la mia vita passare senza mai viverla veramente.
e sarò forse stupida, ma anche dovessi farmi tutto il male del mondo, io questa vita la voglio proprio consumare e farmi consumare, fino in fondo.
ma la questione è sempre la stessa, non riesco proprio a farmele piacere le mezze misure.
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