mezze sere di fine estate in un agosto volato via come un temporale estivo che non rinfresca nemmeno l'aria e non bagna la terra. ultimi scampoli di libertà, che la vita messa in stand by ricomincia con nuove sfide e nuovi progetti da portare avanti. e poco importa quanti anni hai, d'estate si torna tutti un po' bambini a sognare tre mesi di vacanza invece che stare ad un computer a cercar di far tornare conti che non voglion tornare.
vita d'attesa, che te ne stai tutto l'inverno a sognare cristallini mari tropicali conditi di sole e sabbia bianca, e poi, quando arriva l'estate, te la vedi scappar via come una stella cadente: meravigliosamente fulminea. ed alla scia di una stella cadente ci leghi a nodo doppio sempre un desiderio, poco importa se il desiderio si avvererà oppure no. perchè se hai visto una stella cadente significa che stavi guardando il cielo e, dicono, che se guardi il cielo... in qualcosa credi, ancora.
pochi giorni di ferie quest'anno, qualche giornata in montagna. faticose giornate e serate fatte di silenzio e buio, quel buio che rende più luminose le stelle. e sono così nitide che rimani con il naso appeso in su a cercare quella luce a cui legare il tuo desiderio.
poi l'estate passa d'improvviso. ti svegli una mattina e non c'è più. e non serve la malinconia stile "righeira", perchè quando invecchi conti le primavere non le estati passate. e ti ritrovi in una sera qualunque, in una città qualunque a gustare il tuo silenzio fatto di vecchi fogli e scatole. e lì, tra uno scontrino sbiadito ed un numero segnato "chissà poi perchè", gran parte della tua vita, caoticamente disordinata in appunti sparsi.
ed in una sera qualunque, in una città qualunque, quello che distrattamente per anni hai messo da parte, ha un sapore diverso. e cose che sembravano importanti non lo sono più. e, come un grande puzzle, ricostruisci estati, viaggi e ricordi. resti con i piedi per terra senza farti travolgere dalla nostalgia e riguardi con altri occhi ciò che hai vissuto. e pensi a quanto quei ricordi ti hanno cambiato.
e forse le sere qualunque servono proprio a questo, a pindarici voli in quello che siamo, passando per strade contorte e difficili, come sanno esserlo certi ricordi che ancora a distanza di anni sanno farti male, oppure farti uscire un sorriso.
un bilancio:
- 29 anni
- alcune scatole di ricordi
- molto disordine
- un po' di sorrisi
- alcune cose, finalmente, "lasciate andare" (ed era davvero ora..)
- un rimpianto, ma è tutta un altra storia.
vita d'attesa, che te ne stai tutto l'inverno a sognare cristallini mari tropicali conditi di sole e sabbia bianca, e poi, quando arriva l'estate, te la vedi scappar via come una stella cadente: meravigliosamente fulminea. ed alla scia di una stella cadente ci leghi a nodo doppio sempre un desiderio, poco importa se il desiderio si avvererà oppure no. perchè se hai visto una stella cadente significa che stavi guardando il cielo e, dicono, che se guardi il cielo... in qualcosa credi, ancora.
pochi giorni di ferie quest'anno, qualche giornata in montagna. faticose giornate e serate fatte di silenzio e buio, quel buio che rende più luminose le stelle. e sono così nitide che rimani con il naso appeso in su a cercare quella luce a cui legare il tuo desiderio.
poi l'estate passa d'improvviso. ti svegli una mattina e non c'è più. e non serve la malinconia stile "righeira", perchè quando invecchi conti le primavere non le estati passate. e ti ritrovi in una sera qualunque, in una città qualunque a gustare il tuo silenzio fatto di vecchi fogli e scatole. e lì, tra uno scontrino sbiadito ed un numero segnato "chissà poi perchè", gran parte della tua vita, caoticamente disordinata in appunti sparsi.
ed in una sera qualunque, in una città qualunque, quello che distrattamente per anni hai messo da parte, ha un sapore diverso. e cose che sembravano importanti non lo sono più. e, come un grande puzzle, ricostruisci estati, viaggi e ricordi. resti con i piedi per terra senza farti travolgere dalla nostalgia e riguardi con altri occhi ciò che hai vissuto. e pensi a quanto quei ricordi ti hanno cambiato.
e forse le sere qualunque servono proprio a questo, a pindarici voli in quello che siamo, passando per strade contorte e difficili, come sanno esserlo certi ricordi che ancora a distanza di anni sanno farti male, oppure farti uscire un sorriso.
un bilancio:
- 29 anni
- alcune scatole di ricordi
- molto disordine
- un po' di sorrisi
- alcune cose, finalmente, "lasciate andare" (ed era davvero ora..)
- un rimpianto, ma è tutta un altra storia.
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