mercoledì 9 settembre 2009

alla faccia, ed agli occhi.

sono capitata per caso a leggere quest'articolo: Se pensi di non poter CAMBIARE, io non ti servo. E io non ti voglio. e sarebbe da quotare parola per parola, virgola per virgola. da leggere e da rileggere. riflettendoci bene.
mi descrivono, solitamente, come una persona che poco si adatta ai cambiamenti e poco incline a cambiare. come una persona rigida ed inflessibile, soprattutto con me stessa. se mi guardo allo specchio, però, di cambiamenti ne vedo tanti ed altrettanti li vedo in corso d'opera. si cambia, si modificano i punti di vista, si ampliano gli orizzonti e le prospettive. si cresce, per dirla tutta. si capisce pian piano quello che si vuole, oppure quello che non si vuole. si prende confidenza con se stessi e consapevolezza di quello che si è, e di quale direzione si prende.
nessuno rimane mai uguale a se stesso per sempre. fosse anche solo per le rughe d'espressione e d'esperienza che ci portiamo in viso. quello che ci capita e le persone che passano dalla nostra vita ci cambiano. a volte anche radicalmente.
e così faccio mie la parole di quest'articolo: "Io sono cambiato anche soffrendo. Cerco di imparare. Cerco di imparare anche l’amore. Non ambisco all’attrito di per sé, non sono mica scemo. Ma non lo sfuggo di principio, non ho paura, non lo considero un indizio della fine. L’amore non è un assioma sganciato dalla realtà, un oggetto teorico e indimostrabile. Se pensi di essere fatta e finita e cristallizzata, io non ti servo e io non ti voglio."
si. alla faccia dell'andatura strafottente, delle strade crudeli e dei corridoi di ridicolo [cit. brenda brooks - considerate le circostanze], alla faccia del buon senso e della diplomazia. alla faccia di tutto, ma soprattutto della fedeltà che ognuno deve, in primo luogo, a se stesso. tiro fuori il mio sguardo più strafottente e vado avanti con questo pensiero in testa: "se pensi di essere fatta e finita e cristallizzata, io non ti servo e io non ti voglio."

Nessun commento: