venerdì 24 agosto 2007

finito il lavoro sono andata al maneggio per la lezione. mi piace andare a cavallo. riesco finalmente ad estraniarmi da tutto e non pensare a nulla. niente mi fa male e niente mi tocca.
mentre tornavo a casa mi sono messa a piangere e mi sono anche fermata a fare benzina alla macchina che eran due giorni che ero in riserva. pensavo ai regali. fare un regalo è una cosa bellissima. lo cerchi e lo scegli. ci sono tanti tipi di regali, ma comunque un regalo sarà sempre qualcosa che ti legherà alla persona a cui lo fai. fosse anche solo un libro. basta un po' di memoria e quando lo riapri ricordi chi te l'ha regalato, soprattutto se è un buon libro.
mi hanno regalato un braccialetto di "dodo" con una placchetta in oro rosa con su un dodo. come portare il mio soprannome al braccio ogni momento. mi è stato regalato per la voglia di un oggetto che potesse essere con me ogni giorno ed ogni ora. ed oggi ripensavo proprio a questa cosa. a quanto una persona possa essere dolce ed attenta e farti un regalo con un significato così bello e poi come riesca a tenerti al margine della sua vita, senza mai farti entrare. a quanto a volte faccia male un braccialetto al polso quando tu vorresti solo poterla vedere qualche volta in più e condividere qualcosa con lei.
e credo che poco c'entri le età diverse oppure i percorsi. forse alle volte serve soltanto un po' di onestà. io capisco. e questo, spesso e volentieri, non è un vantaggio.. ma una condanna. rimango al margine anche se a volte fa male. lascio lo spazio e cerco di non essere invadente. provo a essere presente per quel che posso e quel che so, ma soprattutto per quel che mi è permesso. onestà e rispetto. segnali contraddittori e belle parole. e poi? e poi un muro in mezzo invalicabile. li conosco bene i muri, ne sono attorniata. ma so che non sono io a doverli buttar giù, non sono io che vuole. e provo ad accettarlo anche se fa male.
sono un amica? no, non sono nemmeno un amica. sono lì, presente nella sua vita. a totale disposizione quando vuole ed inesistente quando non mi cerca. aspetto, per ora non posso fare nulla.
ho sbagliato? no. dovessi vivere altre mille vite rifarei ciò che ho fatto. affronto mesi d'inferno per quell'attimo di paradiso. anche se mi mancano le sue labbra da impazzire. e mi manca lei.
mi manca ciò che non ho mai avuto. stare stese sul divano "accoccolate" a chiacchierare. addormentarsi con il suo calore vicino e svegliarsi con un bacio. andare a fare la spesa e scherzare quando sbagli qualcosa.
mi mancano tante cose eppure sopravvivo senza cercando di non sentire troppo male. non ho paura a dirlo. ho voglia di sentirmi amata. e sono un po' stanca di tutte le varie forme d'amore che mi arrivano. ho voglia di quell'amore là. quello che ti scalda e ti abbraccia. quello che è cura ed accettazione totale.
e non lo cerco e mi innamoro sempre delle persone sbagliate. almeno così pare. e così rimango lì, nei dintorni di una donna inaccessibile per me a rendermi ridicola ed a sperare anche solo in uno sguardo o magari in un bacio.
e sono stanca. come direbbe lella costa stanca di guerra.
- la guerra? è un po' come tutto il resto. ti sfiora un proiettile, come ti sfiora la donna che sarebbe stata la tua felicità, e sparisce nel buio. e tu non è che ci puoi fare un granchè.
- ma allora noi cosa ci stiamo a fare?
- noi? noi stiamo in posa. noi stiamo tutto il tempo a cercar di capire una cosa molto semplice e molto difficile: che faccia fare.
davanti al nemico, sotto gli occhi di quelli che ti amano, quando guardi la tivù, quando la tivù guarda te, quando ti dicono che sei bellissima, quando non ce la fai più, quando vinci, quando hai perso... che faccia fare. le parole se le dimenticheranno. i gesti non li capiranno. ti guarderanno in faccia come tanti "rinaldi foto". e in uno sguardo vorranno capire. e tu, con uno sguardo, dovrai farglielo capire. tu, da che parte stai. che poi quello sguardo se lo tengono per sempre nel portafogli.
(tratto da "stanca di guerra" - lella costa - in tournée)

2 commenti:

G. ha detto...

in questi casi mi sembra che esistano davvero le vite parallele.

è terribile questa attesa, questa speranza senza motivo, questo amore immaginato.
ma io non ne posso ancora fare a meno.


un abbraccio e un in bocca al lupo

Dodo ha detto...

è solo una forma diversa d'amore. ma è una forma che io non riconosco per cui non mi nutre.
e passa il tempo ed impari a farne a meno, ma sentirai per sempre la mancanza di qualcosa.
come non essere completi.