sabato 3 gennaio 2009

ti sfama e ti sazia.

fa freddo stanotte nella foresta. il freddo della rabbia, il freddo della corsa folle tra neve e ghiaccio. il freddo della mancanza di un posto caldo dove fermarsi a dormire. il freddo che ti entra nelle ossa e non riesci più a far andar via. il freddo dello stato brado. il freddo di niente che ti sfama e ti sazia.
ma la foresta è sempre la stessa, anche con la neve, anche con la nebbia. gli stessi alberi e gli stessi rovi. la stessa foresta che conosci da tempo e ne conosci ogni angolo ed ogni nascondiglio.
ed ogni notte è diversa, anche nella foresta dove tutto sembra rimanere immobile. e questa notte è scesa un po' di neve, ma fa troppo freddo perchè domani sia una coltre pulita che ricopre tutto. e, dubito dopo, tutto è stato avvolto da una nebbia quasi irreale che ti fa sentire solo in mezzo al nulla.
irreale come il silenzio che c'è. silenzio che ascolti, come un oracolo, in attesa che porti delle risposte. e non importa quali, l'importante è che siano risposte. ma l'unica cosa che senti è il tuo respiro affannato dall'ultima corsa.
e non serve a nulla correre. a nulla scapicollarsi in ogni dove in questa foresta infinita. serve solo abituare i proprio occhi al buio per poterlo dominare, per riuscire a vedere. serve aspettare che la neve su cui corri si sciolga. perchè sotto la neve nasce il grano. sotto la neve, sotto quel lieve tepore ciò che sembra morto si riposa e ritrova le energie per uscire di nuovo.
poi l'inverno finisce ed a volte basta solo una luce diversa per far vedere le cose da altri punti di vista. basta un raggio di sole che filtra tra la fitta trama di rami per illuminare ciò che non riesci a vedere: quel che ti sfama e ti sazia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

vogliamo gli rss....non i feed.