mercoledì 29 agosto 2007

l'attesa amplifica tutto. le ore sembrano durare il doppio, come i minuti. e non ci puoi fare proprio niente. puoi solo aspettare. perseveranza e pazienza, dicono sia merce rara.
ho finito un altro libro. è la seconda volta che lo finisco. non ho testa e nemmeno cuore per iniziare un libro nuovo ed allora mi rifugio in parole già conosciute. ho aggiornato la mia libreria su anobii e mi sono accorta che alcuni libri sono spariti. non ho più stone butch blues e non ricordo se posso averlo prestato a qualcuno. forse, svuotando le scatole dove ho riposto passato e presente per liberare una stanza, salterà di nuovo fuori.
oggi è stata una giornata pesante, nonostante al lavoro i ritmi non siano sostenutissimi. non cambia nulla e come al solito sento promesse da mercante che non verranno mantenute. la situazione peggiora sempre ed il "divide et impera" di chi comanda sta riuscendo perfettamente. siamo in 7 in ufficio e la "coesione" non esiste.
e sono troppo stanca per spiegare. mi gira solo in testa in continuazione che sul mio contratto di lavoro a caratteri cubitali campeggia la scritta "dipendente a tempo DETERMINATO". e così sono precaria in tutto. o almeno, io mi sento così.

io sono un portatore sano di sicuro precariato
e anche nel privato resto in prova
e ho un incarico a termine lo so
ma ho molta volontà, non c’è pericolo...
(sicuro precariato - samuele bersani - l'aldiqua)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

NON SENTIRTI PRECARIA
NEL CUORE
LEGGI QUANDO VUOI
PASSEGGIA LUNGO UN FIUME
ASCOLTA
IL SUONO DEL GIORNO

Dodo ha detto...

una persona che io ho amato profondamente, andandosene dalla mia vita mi ha lasciato un insegnamento: "si nasce e si muore e si è da soli".
ho smesso di soffrire per la sua assenza ed ho iniziato a volermi bene, o almeno ad imparare, giorno dopo giorno, a volermene. un processo lungo e difficile.
ed in effetti non dovrei sentirmi precaria nel cuore, ma alla fine l'instabilità arriva fino a lì, anche se non vorrei.
ci provo a far finta di nulla, ci provo ad andare avanti non sentendo quel senso di precarietà. e va tutto bene sino a che non mi guardo allo specchio, sino a che, la notte, non rimango sola con me stessa. ed allora, l'unica cosa che vorrei è leggere quando voglio, passeggiare lungo un fiume, ascoltare il suono del giorno, e vorrei solo, queste cose meravigliose.. condividerle con qualcuno che mi ama.
per come sono, senza volermi far diventare quello che non potrò essere mai.