martedì 19 gennaio 2010

la voce a te dovuta

Non ho bisogno di tempo
per sapere come sei:
conoscersi è luce improvvisa.
Chi ti potrà conoscere là dove taci,
o nelle parole con cui tu taci?
Chi ti cerchi nella vita che stai vivendo,
non sa di te che allusioni,
pretesti in cui ti nascondi.
E seguirti all’indietro in ciò che hai fatto, prima,
sommare azione a sorriso,
anni a nomi, sarà come perderti. Io no.
Ti ho conosciuto nella tempesta.
Ti ho conosciuto, improvvisa,
in quello squarcio brutale di tenebra e luce,
dove si rivela il fondo
che sfugge al giorno e alla notte.
Ti ho visto, mi hai visto, ed ora,
nuda ormai dell’equivoco,
della storia, del passato, tu, amazzone sulla folgore,
palpitante di recente ed inatteso arrivo,
sei così anticamente mia,
da tanto tempo ti conosco,
che nel tuo amore chiudo gli occhi,
e procedo senza errare,
alla cieca, senza chiedere nulla
a quella luce lenta e sicura
con cui si riconoscono lettere
e forme e si fanno conti
e si crede di vedere chi tu sia, o mia invisibile.

Pedro Salinas - La voce a te dovuta

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