mercoledì 30 dicembre 2009

rosa-spina.

he that dares not grasp the thorn should never crave the rose
- consigliare a qualcuno di fidarsi a prescindere è l'idiozia più grande che si possa concepire. se la vita ti ha già lavorato ai fianchi sai esattamente cosa intendi quando dici che hai paura. per cui adesso quando sali sul ring ti metti quel tuo cazzo di paradenti. non hai l'aria da eroe se non lo fai. è da idioti averle prese e non aver imparato niente.
- te la metto giù semplice, pellegrino. dovessi incontrarmi lungo la tua strada, non farti ingannare da questa faccina di pan di zenzero. non chiedere fiducia sull'unghia e soprattutto non offrirla: non mi fido di chi si è guardato in faccia così poche volte da pensare che non mi farà mai del male. è tutta la vita che lavoro sugli strati: puoi avermi in due milioni di modi. non ti basta? sei uno di quegli idioti che cercano la rosa? e allora lascia che ti dica due o tre cose, prima di continuare.
- ne ho incontrata, di gente come te. fanno tutti una gran cagnara per avvicinarsi alla rosa: si celebrano, si pompano, raccontano di essere i migliori. loro, beati, non hanno un muro che sia uno. non sono senza colpa; hanno semplicemente evitato di darsela.
- se è la rosa che cerchi la troverai solo al di là dei suoi muri. in teoria non dovrei insegnarti cosa fare: imparare a guardarli con rispetto, a sfiorarli anziché distruggerli, dovrebbe aver fatto parte del tuo apprendistato.
- se invece non hai idea di cosa stia dicendo, caro pellegrino, fatti un altro giro di ruota. non è tanto che non sei degno della rosa; è che non hai ancora smesso di guardarti l'ombelico.

[splendido, non va tolta nemmeno una parola.]

Nessun commento: