ed è pure venerdì 17. non che questo mi sconvolga l'esistenza considerando che di 17 io ci sono nata. nessun cornetto in tasca e nessuno strano pensiero, anzi.. forse è il caso di andare a giocare al superenalotto... che non si sa mai.
ho comprato un ferro da stiro visto che una vecchia strega mi ha mandato, anni fa, una maledizione. non so come mai, non so perchè... ma a me un ferro da stiro non dura mai più di un anno. manco fosse un paio di scarpe, quelle preferite e comode, che metti tutti i giorni.
ho cercato, tra notizie di vario genere, di lavorare e non sentirmi troppo krumira che oggi c'era sciopero ed io ero in ufficio.
ed ora sono qui. dovrei pulire casa e magari anche stirare qualcosa. dovrei sistemare un po' di caos che ho intorno ed invece sono qua a scrivere. perchè?
perchè stamattina un dolore, non mio, mi ha attraversato e mi ha lasciato pensierosa. ed è vero che se un lutto colpisce una persona che conosci e che fa parte della tua vita, in qualche modo, un po' ti ferisce e non è un lutto qualunque.
è vero, ma oggi mi sono ritrovata a pensare a "quando capiterà a me". e così sono passata dalla mia vita di contabile a quella di desperate housewife con questo pensiero in testa. con un piccolo sassolino sul cuore, quella strana consapevolezza che nulla, in questa vita, è eterno.
ho visto passare nella mia vita tante cose, nonostante i miei trent'anni. amicizie, amori, persone, luoghi, tramonti e temporali. so bene che non c'è nulla di eterno. nemmeno, tristemente, l'amore più grande. arriva sempre la parola "fine" ed i titoli di coda, e non mi ritengo cinica nel pensare questo... semplicemente realista.
ed è un dolore lieve proprio in centro all'anima la bruciante consapevolezza che questo indefinito che ci circonda, spesso, sia troppo breve per chi vorrebbe, come me, solo un attimo in più.
ho comprato un ferro da stiro visto che una vecchia strega mi ha mandato, anni fa, una maledizione. non so come mai, non so perchè... ma a me un ferro da stiro non dura mai più di un anno. manco fosse un paio di scarpe, quelle preferite e comode, che metti tutti i giorni.
ho cercato, tra notizie di vario genere, di lavorare e non sentirmi troppo krumira che oggi c'era sciopero ed io ero in ufficio.
ed ora sono qui. dovrei pulire casa e magari anche stirare qualcosa. dovrei sistemare un po' di caos che ho intorno ed invece sono qua a scrivere. perchè?
perchè stamattina un dolore, non mio, mi ha attraversato e mi ha lasciato pensierosa. ed è vero che se un lutto colpisce una persona che conosci e che fa parte della tua vita, in qualche modo, un po' ti ferisce e non è un lutto qualunque.
è vero, ma oggi mi sono ritrovata a pensare a "quando capiterà a me". e così sono passata dalla mia vita di contabile a quella di desperate housewife con questo pensiero in testa. con un piccolo sassolino sul cuore, quella strana consapevolezza che nulla, in questa vita, è eterno.
ho visto passare nella mia vita tante cose, nonostante i miei trent'anni. amicizie, amori, persone, luoghi, tramonti e temporali. so bene che non c'è nulla di eterno. nemmeno, tristemente, l'amore più grande. arriva sempre la parola "fine" ed i titoli di coda, e non mi ritengo cinica nel pensare questo... semplicemente realista.
ed è un dolore lieve proprio in centro all'anima la bruciante consapevolezza che questo indefinito che ci circonda, spesso, sia troppo breve per chi vorrebbe, come me, solo un attimo in più.
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