sette anni di precariato non sono pochi e forse non sono nemmeno tanti, ma sono sette anni che mi hanno logorato e snervato.
perchè significa sette anni di ansia per l'arrivo della fine del contratto e l'incertezza del rinnovo (o proroga). sette anni in cui ho lavorato e cercato, nonostante le difficoltà, di farlo al meglio. sette anni in cui ho imparato a fare di tutto senza nessun corso di formazione (perchè, chiaramente, non investono su di me). sette anni in cui ho imparato a fare il conto che lavoro fino al 31 dicembre e che il 2 gennaio poi si vede.
la legge finanziaria 2007 mi ha reso una dipendente a tempo determinato in attesa di stabilizzazione. questo significava principalmente che avevo i requisiti per poter partecipare ad un concorso per la stabilizzazione e che il mio contratto doveva essere rinnovato, di anno in anno, fino alla regolarizzazione della mia posizione con l'assunzione a tempo indeterminato.
sapevo che l'assorbimento dei precari sarebbe stato lento e graduale in base al turn over ed ai tagli di spesa nelle amministrazioni pubbliche e che quindi il processo sarebbe potuto anche durare alcuni anni.
che sia terrorismo psicologico oppure verità l'articolo de La Repubblica mi ha messo addosso la spiacevole sensazione che non posso avere nessuna aspettativa e che le cose possono cambiare con un colpo di vento (legge finanziaria 2009).
e mi rendo conto di essere precaria in tutto, non solo nel lavoro. ed è come se mi guardassi attorno e vedessi solo situazioni incerte e volubili... e così mi viene un po' da piangere.
perchè significa sette anni di ansia per l'arrivo della fine del contratto e l'incertezza del rinnovo (o proroga). sette anni in cui ho lavorato e cercato, nonostante le difficoltà, di farlo al meglio. sette anni in cui ho imparato a fare di tutto senza nessun corso di formazione (perchè, chiaramente, non investono su di me). sette anni in cui ho imparato a fare il conto che lavoro fino al 31 dicembre e che il 2 gennaio poi si vede.
la legge finanziaria 2007 mi ha reso una dipendente a tempo determinato in attesa di stabilizzazione. questo significava principalmente che avevo i requisiti per poter partecipare ad un concorso per la stabilizzazione e che il mio contratto doveva essere rinnovato, di anno in anno, fino alla regolarizzazione della mia posizione con l'assunzione a tempo indeterminato.
sapevo che l'assorbimento dei precari sarebbe stato lento e graduale in base al turn over ed ai tagli di spesa nelle amministrazioni pubbliche e che quindi il processo sarebbe potuto anche durare alcuni anni.
che sia terrorismo psicologico oppure verità l'articolo de La Repubblica mi ha messo addosso la spiacevole sensazione che non posso avere nessuna aspettativa e che le cose possono cambiare con un colpo di vento (legge finanziaria 2009).
e mi rendo conto di essere precaria in tutto, non solo nel lavoro. ed è come se mi guardassi attorno e vedessi solo situazioni incerte e volubili... e così mi viene un po' da piangere.


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