Mi immaginavo diversa a trent'anni. Un agriturismo in mezzo alle colline e le serate passate al chiarore delle stelle a chiacchierare. Un paio di cani in giro e tanto silenzio. Ed invece vivo in una soffitta in pieno centro, con un lavoro precario, un cane per i week end e tanto rumore.
Ma in fondo certi sogni restano belli proprio perché non diventano realtà. E così non smetti mai di sognare ed un giorno, quel giorno in cui ti svegli con il piede giusto, cambia tutto. Basta non arrendersi.
Tanto rumore nella mia vita. E così rincorro attimi di sublime silenzio, tramonti tra le vigne e aria buona da respirare. Una vita che, nonostante tutte le belle speranze, ho scelto. Spesso una scelta presuppone una rinuncia e, qualche volta, una contropartita considerevole.
E così ho scelto una vita caotica e piena di impegni. Una vita per certi versi complicata e dura, come gli ultimi cento metri di una salita lunghissima. Una vita dove ho deciso, ostinatamente, di mettere il mio nome, il mio cognome e la mia faccia. E poi tutti i miei sogni.
La contropartita a certe rinunce fatte non so se è già arrivata. In certi momenti ho l'impressione che certi istanti di puro paradiso siano il miglior traguardo. E poi, forse, essere in pace con se stesse è la cosa migliore. Anche se per esserlo devi rinunciare, momentaneamente, a qualche sogno, per inseguire i sogni più pressanti.
Tra pochi giorni il giro di boa. Entro, di petto, nei trenta. La cosa, in se, non mi spaventa. Non ho paura di invecchiare, forse perchè ho la stramaledetta consapevolezza che io non invecchio tutt'al più miglioro, come il vino.
Lo stranimento è più che altro dovuto ai bilanci che, necessariamente, si fanno. Perchè noi sei mai come avevi sognato di essere. Perchè quel sogno non conosceva ancora la strada che avevi davanti. Ed ogni strada ha dei bivi che ti possono sviare oppure portare, momentaneamente, lontano dal tuo obiettivo. E finisce che si fanno dei giri immensi, per arrivare all'isolato dietro casa. Ed è proprio questo il bello della vita, gli imprevisti del viaggio.
E tra viaggi e miraggi alla fine di un viaggio, come dice de gregori, c'è sempre un viaggio da ricominciare.
E così in questi giorni pensavo a questi ultimi anni. Ho impressa nella mente la data di inizio di questo viaggio, ma non ricordo precisamente la mattina in cui mi sono svegliata e guardando il soffitto ho capito che certi nodi dentro di me si erano sciolti non lasciando nessun dolore dentro. Pochi giorni fa. Tra le emozioni del Pride di Bologna e le polemiche del dopo Pride. Tra il lavoro ed il Circolo, tra un nipotino meraviglioso ed un cane che scodinzola. E così ho deciso che tra poche sere brinderò alla fine di questo viaggio. Un viaggio per certi versi doloroso e profondo. Un viaggio alla ricerca dei miei sogni perduti per rincorrere i sogni di qualcun altro. Alla ricerca di quella pace e di quella serenità che si possono trovare solamente al centro di se stesse. Eppoi non so quanto dura. So che mi guardo allo specchio e quello che vedo mi piace. Mi piace il mio sguardo e la passione che metto nel fare le cose. Mi piace il mio impegno ed il mio cercare, nonostante tutto, di non arrendermi. Mi piace quello che sono e quello che sto diventando. Mi piace il mio presente ed il mio divenire.
E mi piace dire che arrivo ai trenta con la mia aria strafottente e la mia determinazione. Arrivo a testa alta senza aver paura di quello che ho davanti. Ancora tanta strada da fare ma con un buon bagaglio fatto di successi e di fallimenti, di paure e di fragilità, di consapevolezza e di bei ricordi che scaldano il cuore.
E così riparto. Riparto per andare ad incontrare quella me che ho dimenticato per strada. Riparto per andare incontro al mio prossimo viaggio, qualunque esso sia. Riparto per andare ad alzare un bicchiere e brindare e ripartire da me.
Ma in fondo certi sogni restano belli proprio perché non diventano realtà. E così non smetti mai di sognare ed un giorno, quel giorno in cui ti svegli con il piede giusto, cambia tutto. Basta non arrendersi.
Tanto rumore nella mia vita. E così rincorro attimi di sublime silenzio, tramonti tra le vigne e aria buona da respirare. Una vita che, nonostante tutte le belle speranze, ho scelto. Spesso una scelta presuppone una rinuncia e, qualche volta, una contropartita considerevole.
E così ho scelto una vita caotica e piena di impegni. Una vita per certi versi complicata e dura, come gli ultimi cento metri di una salita lunghissima. Una vita dove ho deciso, ostinatamente, di mettere il mio nome, il mio cognome e la mia faccia. E poi tutti i miei sogni.
La contropartita a certe rinunce fatte non so se è già arrivata. In certi momenti ho l'impressione che certi istanti di puro paradiso siano il miglior traguardo. E poi, forse, essere in pace con se stesse è la cosa migliore. Anche se per esserlo devi rinunciare, momentaneamente, a qualche sogno, per inseguire i sogni più pressanti.
Tra pochi giorni il giro di boa. Entro, di petto, nei trenta. La cosa, in se, non mi spaventa. Non ho paura di invecchiare, forse perchè ho la stramaledetta consapevolezza che io non invecchio tutt'al più miglioro, come il vino.
Lo stranimento è più che altro dovuto ai bilanci che, necessariamente, si fanno. Perchè noi sei mai come avevi sognato di essere. Perchè quel sogno non conosceva ancora la strada che avevi davanti. Ed ogni strada ha dei bivi che ti possono sviare oppure portare, momentaneamente, lontano dal tuo obiettivo. E finisce che si fanno dei giri immensi, per arrivare all'isolato dietro casa. Ed è proprio questo il bello della vita, gli imprevisti del viaggio.
E tra viaggi e miraggi alla fine di un viaggio, come dice de gregori, c'è sempre un viaggio da ricominciare.
E così in questi giorni pensavo a questi ultimi anni. Ho impressa nella mente la data di inizio di questo viaggio, ma non ricordo precisamente la mattina in cui mi sono svegliata e guardando il soffitto ho capito che certi nodi dentro di me si erano sciolti non lasciando nessun dolore dentro. Pochi giorni fa. Tra le emozioni del Pride di Bologna e le polemiche del dopo Pride. Tra il lavoro ed il Circolo, tra un nipotino meraviglioso ed un cane che scodinzola. E così ho deciso che tra poche sere brinderò alla fine di questo viaggio. Un viaggio per certi versi doloroso e profondo. Un viaggio alla ricerca dei miei sogni perduti per rincorrere i sogni di qualcun altro. Alla ricerca di quella pace e di quella serenità che si possono trovare solamente al centro di se stesse. Eppoi non so quanto dura. So che mi guardo allo specchio e quello che vedo mi piace. Mi piace il mio sguardo e la passione che metto nel fare le cose. Mi piace il mio impegno ed il mio cercare, nonostante tutto, di non arrendermi. Mi piace quello che sono e quello che sto diventando. Mi piace il mio presente ed il mio divenire.
E mi piace dire che arrivo ai trenta con la mia aria strafottente e la mia determinazione. Arrivo a testa alta senza aver paura di quello che ho davanti. Ancora tanta strada da fare ma con un buon bagaglio fatto di successi e di fallimenti, di paure e di fragilità, di consapevolezza e di bei ricordi che scaldano il cuore.
E così riparto. Riparto per andare ad incontrare quella me che ho dimenticato per strada. Riparto per andare incontro al mio prossimo viaggio, qualunque esso sia. Riparto per andare ad alzare un bicchiere e brindare e ripartire da me.
3 commenti:
Buon viaggio.
Fà che gli incontri del tuo cammino restino per brindare con te.
E a noi non resta che alzare i calici con te... SEMPRE PRESENTI e SEMPRE al tuo fianco, COMUNQUE e DOVUNQUE. Quasi una minaccia ;-) A domenica. e.
alcuni incontri scivolano via. e non puoi fare altro che lasciarli andare come fossere acqua sopra una superficie impermeabile.
altri restano. e, nonostante gli alti e bassi, nonostante tutto, li trovi sempre lì, al tuo fianco. anche quando li deludi, anche quando non meriti nulla. si chiamano famiglia. e non puoi fare altro che provare, ogni giorno, a meritarti tutto il bello che hai.
Posta un commento