mercoledì 6 giugno 2007

ennessima notte insonne, ma questa volta c'entra poco l'insonnia, dopo una giornata di quelle massacranti, di quelle che entri in ufficio alle 8.30 del mattino e riesci ad uscire alle 23.30. poi una birra (con annesse patatine e olive ascolane) con la "cumpa" ossia con la compagnia gaya del lavoro. 4 amici (io l'unica donna) al bar con il divieto di parlar di lavoro.
e finalmente la giornata finisce e alle 2 del mattino, dopo aver fatto il giro di mezza città per riportar il collega a casa ecco finalmente nella mia casetta. accendo veloce il pc per una rapida lettura delle mail e finalmente nanna.
eh no. perchè se una rondine fa primavera. due rondini fanno una notte insonne. e mentre ero lì seduta davanti al pc con quella che doveva essere l'ultima sigaretta... sento un rumore. e vabbè, abito in una mansarda. e vabbè, di notte quando la città è silenziosa i rumori si sentono di più, sembrano quasi amplificati. e vabbè, mi giro e con la coda dell'occhio vedo un ombra nera. ok, niente panico. l'ombra è minuscola, NON puoi aver paura.
ok.
o.k.
orcoboia.
una rondine.
orcoboia.
DUE rondini.
????
velocità di pensiero e di azione e ringrazio l'invenzione delle finestre a vasistas e soprattutto ringrazio la geniale idea di lasciarne una aperta... ma mo che faccio? come convinci due rondini che stavano seriamente pensando di fare nido proprio in casa tua ad andarsene? come le convinci alle 3 del mattino? usi la psicologia? ci parli? rifletti con loro sui massimi sistemi del mondo? gli racconti la favola della buona notte e appena si addormentano le adagi dolcemente sul davanzale? no, dico, come la sbrighi una faccenda del genere?
bah, io mi sono ritrovata seduta per terra con una rondine a dieci centimetri da me a parlare. spiegandole che là fuori era meglio, che io ho un brutto carattere e che non le conveniva rimanere. e la faccenda è finita verso le 5. che, secondo me, io parlavo e lei dormiva. e allora mi sono fatta coraggio e l'ho presa tra le mani e l'ho appoggiata sul davanzale fuori. ed in un secondo era già volata via.
e così sono riuscita a dormire quasi un ora prima di ricominciare un altra giornata. e stamane in macchina riflettevo sulla stranezza dell'accaduto e su tutto quello che una storia quasi paradossale può smoverti dentro.

perchè di giorno puoi mentire bene con il mondo e nascondere tante fragilità e paure che hai dentro. la notte invece, quando sei sola con te stessa, te le ritrovi tutte davanti. e non puoi far altro che imparare ad affrontarle ed a gestirle. perchè a volte, ne va anche del tuo sonno.

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